Nascere
e crescere in Italia Meridionale e per di più in una provincia come quella
napoletana, non ha di certo favorito il mio precoce interesse per i luoghi
montani, in parte per la scarsità di catene montuose degne di nota offerte dalle
immediate vicinanze e in parte per l’assenza di una cultura d’alta montagna
soppiantata, per ovvie ragioni, da una prettamente marina.
In
realtà la mia passione per la montagna trae la sua origine da una forte
curiosità molto comune in età giovanile; quando nei giorni invernali mi
affacciavo dalla finestra ed ammiravo quelle lontane montagne poste ad est (Monti di Avella), rimanevo a lungo a
fissare quella bianca distesa che copriva la parte più alta dei monti e che
raramente raggiungeva i paesi posti alle pendici.
Considerato
che l’unica neve che sia mai venuta giù dalle mie parti era una sorta di mix
tra grandine e pioggia, una fredda mattina, invece di starmene a casa a cercare
di darmi una spiegazione al fatto che nonostante il freddo a Marigliano, vicino
Nola, non si scorgeva nemmeno l’ombra di un fiocco di neve, decisi di prendere
il pullman che passa tutt’ora sotto casa e che raggiunge il centro di Avellino.
Avevo
forse 14-15 anni, non avevo nozioni di abbigliamento da montagna, e l’unico programma che avevo in mente era
quello di scendere dal mezzo non appena la quantità di neve fosse abbastanza da
soddisfare le mie aspettative.
Raggiunsi
Monteforte Irpino, un paesino posto a circa 500 m. sul mare in provincia di
Avellino, e con le mie scarpette da passeggio mi incamminai su una ripida
salita dove, accompagnato da un simpatico vento gelido ed affondando fin quasi
alle ginocchia in un cospicuo tappeto di neve, riuscii a fare con immane fatica
una cinquantina di metri per poi tornarmene sulla strada principale ben
soddisfatto nonostante la scarsa distanza percorsa. Dopo circa un’ora e mezza
passata in totale solitudine con un abbigliamento che mal si adattava alle
condizioni climatiche, riuscii a salire sul pullman di ritorno consapevole di
ciò che la mia salute avrebbe patito nei giorni seguenti, ma allo stesso tempo felice
come non mai per aver esaudito un desiderio che portavo con me da sempre.
Negli
anni a seguire la semplice curiosità si tramutò in una forte passione che
coinvolgeva non più il semplice fiocco di neve ma più in generale tutto ciò che
è montagna.
Iniziai
ad informarmi e ad apprendere il più possibile sull’argomento, tramite libri o
semplicemente navigando su internet, in modo da poterci tornare ogni volta era
possibile evitando gli errori commessi durante la prima uscita.
Con il
passare del tempo alla passione si è aggiunta la sfida e il mio interesse si è
volto all’acquisire le giuste conoscenze ed il giusto allenamento per iniziare
a raggiungere il punto più alto, la cima della montagna.
Alte Vie
Lo scopo
principale di questo blog è quello di condividere con la comunità informatica
le mie esperienze di salita e magari fornire informazioni e spunti a coloro che
vogliono percorrere le stesse vie o che sono semplicemente curiosi di rivivere
(con le logiche limitazioni) le stesse emozioni che vivo in prima persona nel
raggiungere la cima di una montagna.
A tal
proposito cercherò di affiancare per ogni salita, a un ampia descrizione della
via affrontata, un giusto repertorio fotografico della stessa e un piccolo
documentario video in modo da fornire una testimonianza il più possibile
completa ed esaustiva.
Detto
questo chiedo a tutti di valutare il materiale presente in questo blog non come
una guida alla scalata di una specifica vetta (per questo ci sono i testi
appositi) ma come la semplice descrizione di un’esperienza personale da cui
trarre tutto ciò che si pensi sia utile ai propri scopi.
Alla condivisione dei
propri lavori cercherò inoltre di associare la diffusione di notizie
provenienti dal mondo della montagna e in modo specifico dall’alpinismo e
proprie recensioni sul materiale che utilizzo personalmente che spero possano suscitare interesse e perché no,
discussioni tra persone che condividono la stessa passione.
Nessun commento:
Posta un commento